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I due fratelli Cicognani, appartengono alla generazione che è stata formata non dallo Stato giunto all'unità nazionale, ma dall'aver girato il mondo ed essersi poi presentati alla fine della Seconda guerra mondiale fra i cinquanta e i sessantanni, forti di una esperienza e di una capacità di lettura essenziale nel momento in cui la divisione ideologica del mondo richiede la revisione dei parametri di lettura politica del reale. Fatti cardinali entrambi da Giovanni XXIII in deroga ad una norma canonica di tipo antinobiliare, grosso modo coetanei del papa del Concilio. Come lui diventati esperti di mondi culturalmente lontani - per il pontefice bergamasco l'Oriente europeo, per Gaetano la Spagna, per Amleto Giovanni gli Stati Uniti - i Cicognani erano stati "dimenticati" come Roncalli in capo al mondo: e non è un caso che, scomparso il segretario di Stato negoziato nel preconclave, Giovanni XXIII vada a prendere proprio un uomo anziano e sperimentato come Cicognani per un ruolo che col Concilio diventa cruciale nel governo della Chiesa.