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Giovanni Corrao, il Generale dei Picciotti, fu ammazzato perché ebbe il coraggio di gridare che «la Sicilia non aveva fatto la rivoluzione per cambiare di tirannide». Una vicenda umana e politica che s'innesta nella storia dei siciliani, di come diventarono italiani, di come i picciotti di Garibaldi vissero la loro gioventù, le loro speranze e le loro tragedie negli anni difficili della disillusione post-unitaria. Il racconto amaro di una tragica illusione che percorre vite, opinioni, fatti nascosti, sottovalutati, al più poco curati e messi ad ammuffire nelle soffitte delle dimenticanze dal mondo dell'ufficialità accademica, spesso caparbiamente chiuso nelle proprie consolidate e intoccabili verità. L'impresa dei Mille, il plebiscito, l'Unità, la repressione savoiarda, la leva obbligatoria, le terre promesse e mai concesse ai contadini, il trasformismo, l'Aspromonte, il brigantaggio, la fame, la gente massacrata, tradita. Un tassello nella storia più grande dell'Unità d'Italia, che è poi ancora la storia della questione meridionale dell'Italia moderna.