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Il rapporto dialettico fra parola e immagine è una costante del tessuto semiotico di ogni cultura. Questo assunto teorico trova compiuta espressione nel rapporto complementare fra parola legale e immagine nel contesto della rappresentazione del potere nel Rinascimento. Il concetto di rappresentazione, che riguarda tanto l'ambito sociale quanto quello culturale, esprime un'interazione dialettica fra l'immagine e la realtà rappresentata. Il potere non è solo l'oggetto della rappresentazione ma anche la condizione fondante la rappresentazione stessa: è attraverso i simboli, le immagini, le forme di apparenza e rappresentazione della legge nella sfera pubblica che l'autorità viene percepita e riconosciuta come atto legittimo del sovrano. Nei saggi presentati nel volume, il termine "immagine" viene articolato come espressione sia delle arti figurative (quali la pittura) che delle arti performative (quali il teatro e la danza) e della letteratura (in particolare il genere dei tombeaux), fino a includere l'immagine di sé che i regnanti propongono in ambito sociale e artistico. Le tecniche rappresentative della dimensione giuridica si rivelano finalizzate al compimento di precise progettualità politiche e all'istituzione di complesse dinamiche tra diritto, immagine, identità sociale e individuale.