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"Ultimo giorno di viaggio" è un'antologia poetica del venezuelano Ígor Barreto (1952) che esce a cura di Alessio Brandolini con testo spagnolo a fronte. La voce del poeta lascia graffiti sui muri e nei cuori, impronte nel fango che amalgama a quelle delle vittime dell'odio, dell'assenza di compassione. Se la cupa realtà può trasformarsi in una parete dove incidere versi luminosi la terra nera può ricoprirsi di candida neve, così in contrasto coi paesaggi venezuelani: un salto nell'altrove, nella neve calpestata da Mandel'stam. Qui ci accompagna sempre la morte, la morte come pane quotidiano che per assurdo intensifica il senso della vita, rende autentico ogni attimo, fa in modo che si ascolti con lo sguardo, con tutto il corpo e si coltivi, nei labirinti al di sotto della superficie, il silenzio come una pianta sacra nell'andirivieni delle stagioni. Per poi raccontare a noi lettori le "cronache semplici", e tuttavia uniche ed esemplari, della nostra esistenza.