Tab Article
Il registro della poesia di Laura Yasan (Buenos Aires, 1960) si risolve scrive Jorge Boccanera nell'introduzione - in una voce personale, in un colloquio urbano esasperato e munito di fraseggi di tango e locuzioni popolari che integrano la corda confessionale con immagini di disinganno ("ogni lettera strappata al ventre dell'inutile") e versi che sfiorano la pelle dove batte ancora l'illusione ("il più lontano possibile sarà troppo vicino"). "Pietrisco" riafferma un concetto presente in tutta l'opera della Yasan: la figura della donna immersa in un bisogno individuale, spesso riverberato su un'impalcatura di soffocamento sociale e dà conto, a un tempo, d'un fare poetico nutrito di metafore, personale e intenso, ineludibile nel momento di fare il computo delle voci più rappresentative della poesia argentina degli ultimi decenni.