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A quale tipo di ascolto ci riferiamo nell'ambito della relazione terapeutica? In una prospettiva psicoanalitica l'aspetto più significativo dell'ascolto diventa comprensibile proprio nel momento in cui, nello spazio terapeutico, cominciano a dischiudersi orizzonti conoscitivi rispetto a qualcosa che, se fino a quel momento sembrava non significare niente, progressivamente permette alla coppia analista-paziente di individuare e cogliere dei significati in quell'insieme prima indistinto di messaggi rumorosi e privi di senso. Del resto, siamo costantemente immersi e sommersi in un mondo di voci e suoni, che bombardano il nostro apparato uditivo in modo così martellante che è difficile "fare silenzio" per ascoltare o distinguere ciò che è veramente importante da ciò che è solo contorno, rumore. Talvolta, però, può accadere anche il contrario, dato che noi stessi andiamo alla ricerca del frastuono assordante e indistinto per non confrontarci con la paura e l'angoscia, che sono dentro di noi. Gli autori dei contributi sono A. Ambrosini, A. Bimbi, M. Ferri, G. Gabbriellini, A. Luperini, S. Resnik, S.Rodighiero, R. Tancredi, A. Taquini Resnik e G. Trippi.