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Dal centro dell'individuo, al centro del mondo, all'espansione della periferia, tutto si decompone, si disaggrega, si accascia per terra sgonfiato come un budello. Il cielo naviga nei cieli, però. E questo è quello che accade nelle poesie di Giorgia Monti. Perché al principio e nel fondo di ognuna di esse il senso di tutte quante insieme rimane. Di modo che il pensiero e il suo linguaggio prendono forma nello spazio tra un giorno vecchio e quello nuovo. Budello rigonfio di tempo che sovrasta ogni individuo e il suo mondo. Senza che sia per forza oggi. Senza per forza domani. Mongolfiera diretta verso chissà dove.