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Talvolta fare letteratura e scrivere di letteratura si confondono, come ben ci ha insegnato, per esempio, Jorge Luis Borges. Lo stesso concetto di cosa sia la letteratura può rivelarsi ben più magmatico di quanto ci abbiano indotto a credere negli anni della nostra formazione, quando il fumetto, il libro giallo o di fantascienza e oggi le serie tv non costituivano certo oggetto di studio. Da tempo, poi, si discute di come le distinzioni tra generi si siano rivelate labili; e con esse, anche quella tra cultura "alta" e "bassa". L'opera di Michael Chabon è certamente tra quelle in cui si è mostrato in pratica quanto tali etichette spesso risultino pretestuose. Negli scritti raccolti in questo volume il premio Pulitzer esplicita la propria poetica: non si può forse leggere "La strada" di McCarthy come un esempio (per quanto letterariamente straordinario) di fantascienza postapocalittica? Al contrario, cosa sarebbe accaduto se i grandi autori avessero potuto cimentarsi solo con storie d'amore tra medici e infermiere? Cosa si vede attraverso gli occhi di uno scrittore secondo cui "i golem sono reali, esistono nel mondo, oggi, e sono dappertutto"? Il lettore verrà accompagnato in un universo dove Sherlock Holmes convive con criminali nazisti che si celano dietro l'apparenza di innocui scrittori per l'infanzia, e dove il trickster, il briccone delle leggende nordiche, diviene l'emblema dell'autore contemporaneo.