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Questo libro è un viaggio in due tappe nella storia e nella memoria, che attinge, a un tempo, all'oggettività del dato storico-documentario e all'aspetto emozionale più intimistico. La prima è un cammino tra le lapidi del cimitero comunale, testimoni di pietra che tratteggiano volti e azioni di uomini e donne vissuti a cavallo tra XIX e XX secolo: da essi emergono non soltanto le voci di una vita sociale semplice e ripiegata su sé stessa, ma anche una dialettica più ariosa tra la sperduta provincia e il vasto e complesso mondo, che proprio in quei decenni schiudeva opportunità sempre più a portata di mano. La seconda tappa è il tentativo di analizzare e far valere le vicende di un piccolo centro dell'Abruzzo interno come testimonianza sintomatica di un cambiamento nel rapporto tra vivi e morti, da estendere a grandi linee nel più vasto contesto spaziale e concettuale di 'Occidente'.