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I personaggi di questa raccolta, analizzati attraverso lo studio degli scambi epistolari, forniscono aspetti del proprio pensiero e della vita privata, talvolta effettivamente intima, che ne abbozza il ritratto nella cornice storico-sociale in cui vissero: l'illuminista Romualdo de Sterlich, intellettuale "svagato e malaticcio", che da Chieti scriveva al cugino Gaspare de Torres, chiosando sul tempo atmosferico, sull'andamento dei mercati e sulla politica del Regno; Julie Bonaparte, qui rappresentata attraverso le lettere al napoletano Antonio Ranieri, senatore, meglio conosciuto per il suo sodalizio con Leopardi, costretta da un matrimonio di convenienza tra la "rumorosa" Roma postunitaria e i più ameni soggiorni di Mandela e Roccagiovine nella valle dell'Aniene; infine, i "duo cognati" di dantesca memoria, Margherita Del Bufalo della Valle e Giuseppe Rivera, ritratti su uno sfondo aquilano "ovattato e sonnacchioso" di fine Ottocento e inizi Novecento, attori inconsapevoli, nella loro austerità aristocratica démodé, di un mondo che stava inesorabilmente cambiando.