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In chiave apparentemente distopica, fra un papa che predica l'abbattimento delle disuguaglianze, una radio cattolica che trasmette la canzone "Dio è morto" censurata dalla radio laica come irriverente e blasfema, il rock che entra in chiesa grazie a Mass in F minor degli Electric Prunes e un confine sempre più incerto fra dimensione psichedelica e liturgia sacra, Paladino ricompone la parabola di un "irregolare", don Marco Bisceglia, il "prete comunista" degli anni sessanta/settanta, sovvertitore di riti e tabù, profeta della lotta all'intolleranza omofoba. In sequenze agili e suggestive (Paladino è, fra l'altro, sceneggiatore e film-maker), capaci di catturare le idiosincrasie di un'epoca sul crinale del sessantotto e nella cornice di una piccola comunità del sud, Messa Beat è un racconto prezioso, che fra realtà e finzione mette in scena gli stereotipi aberranti di una mentalità mai realmente superata.