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In un futuro immaginario, Esopo il 'favoliere' ritrova un fascio di fogli: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Legge e inizia a sghignazzare. Nella sua mente prendono forma esilaranti e beffarde metafore. Cittadini democratici diventano cammelli che defecano nei torrenti e presto si ritrovano, trasportato dalla corrente degli eventi, il loro stesso sterco in faccia, metafora delle malefatte dei governanti che si sono scelti. Migranti fiduciosi nella tutela umanitaria si trasformano in schiavi candeggiati dai loro padroni alacremente impegnati nel tentativo di "sbiancarli". E così via... fino alla distruzione di ogni ingannevole speranza su noi stessi. Sullo sfondo di una nitida, trascendente e razionale umanità, artisticamente restituita dalla pura regolarità dei quadri di Mondrian, la fantasia di Esopo ci smaschera invece solo come animali, poco più che bestie. Quel che ci contraddistingue, forse, consiste nell'essere scimmie sognanti. L'inconsapevole nostalgia dei nostri sogni, troppo spesso scambiati per realtà, spinge Esopo a ghignare, a provocarci. Un tentativo spettacolare e affascinante, eppure rimasto ancora senza successo, di svegliarci dall'incubo di quel che ci abita.