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Agli occhi di molti italiani e di molti europei, la Turchia rappresenta una sorta di "altro da sé", continuamente evocato in termini di preoccupazione e di confronto polemico. Per altri, l'immagine del Paese è quella di un'entità adagiata nell'indolenza passiva alla periferia del mondo occidentale. La realtà di questi ultimi anni - in particolare dal 2002 in poi - è invece completamente diversa: recuperate le sue radici e la sua immensa tradizione culturale, la Turchia sta gradatamente ma sicuramente riconquistando la sua centralità geopolitica e il suo ruolo di ponte e di cerniera fra Europa e Asia. Ankara, non più in contrasto, ma erede legittima di Istanbul, Costantinopoli e Bisanzio, sta contribuendo a ridisegnare le vaste e strategiche regioni situate fra il bacino mediterraneo e l'Asia centrale, svincolandole da un'anacronistica dipendenza atlantica e favorendo diversi equilibri mondiali.