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È uno spaccato del '900 vissuto nella piccola frazione di Andrano (Castiglione d'Otranto) in provincia di Lecce in cui un particolare sacerdote si dedica all'educazione religiosa delle famiglie e all'istruzione dei giovani. Nell'immediato dopoguerra egli intuisce l'importanza di stimolare le nuove generazioni alla conoscenza, al sapere e alla ricerca di professioni moderne, ricche di aspettative, scardinando la vecchia convinzione che alle professioni intellettuali si debba accedere solo se si appartiene alle classi borghesi. È riuscito ad inculcare nei suoi numerosi discepoli l'importanza dell'impegno e dello studio sullo sfondo di una vita liturgica e cristiana, insieme ai fedeli della piccola parrocchia. I racconti che l'autore Antonio Contaldo fa sulle passeggiate, il bosco, il tagliamento, la vita in sacrestia e nella stessa chiesa, sono realtà correlate che rappresentano l'orgoglio di un popolo aperto ai grandi cambiamenti sociali e politici della seconda metà del '900. La figura di don Felice incarna la storia di un periodo più significatico di cambiamenti, tra il dramma della Seconda Guerra Mondiale e la rinascita dell'Italia.