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Durante una mite serata primaverile il saggio Harmonius svela a pochi intimi la propria visione del mondo. Definisce l'uomo un'emanazione divina: non è un essere formato di argilla, ma pura vita e luce. Tra l'uomo e Dio non esiste una semplice somiglianza simbolica, ma una vera e propria identità di essenza. L'uomo è una stilla, una scintilla divina, è un raggio di quella luce infinita che è la luce in sé, ossia Dio. È, in altre parole, puro spirito. E puro spirito sono anche gli animali, fratelli e sorelle dell'uomo.