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Definita dal vescovo ed erudito del XVIII Jacques Bénigne Bossuet come il quinto vangelo, l'Imitazione di Cristo è probabilmente il testo cristiano più letto dopo la Bibbia. Non sappiamo con certezza chi lo abbia effettivamente scritto. La stragrande maggioranza degli studiosi ritengono che sia stato il monaco agostiniano tedesco Tommaso da Kempis (1380-1471), anche se c'è chi ritiene che sia stato il teologo francese Jean Charlier da Gerson (1363-1429) e chi invece il monaco benedettino italiano del XIII secolo Giovanni Gersen.L'opera è divisa in quattro libri: il I libro sollecita ad abbandonare la vacuità delle cose materiali e a porre al centro dell'attenzione la carità, la conformità a Cristo, la meditazione, l'obbedienza e la contrizione; il II insiste sulla necessità e l'inevitabilità della sofferenza per poter entrare nel regno di Dio; il III propone una sorta di dialogo mistico con Cristo; il IV esorta, sempre sotto forma di dialogo, all'unione con Cristo attraverso l'eucaristia.