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Attraverso l'analisi introspettiva dell'autore si viene catapultati come spettatori in un palcoscenico interiore, in cui l'autore è insieme attore principale e regista, acuto osservatore del sé e del fuori di sé, al di là delle maschere che la società pone / impone. Ogni capitolo è l'inizio di una nuova avventura, dalla vita nell' Urbe alle esperienze di vita e lavorative, al più grande amore per una terra selvaggia simbolo dell'indomabile animo dell' autore, alla scoperta di sé come grande fedele, fedele alla donna più difficile da amare: la vita. Come l' Araba fenice l' autore risorge sempre dalle ceneri reinventandosi, consapevole che quel sole che brucia è la fiamma della vita. In questo libro c'è lo spaccato di vita di un uomo che sa di sapere una cosa sola, "di non sapere niente", che percorre la quotidianità senza ancore veritative preconfezionate e rassicuranti, orientato dalla bussola del dubbio verso la ricerca della virtù e conoscenza. Si è atei solo quando si accetta la propria natura di esseri limitati ma potenzialmente infiniti.