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"Il becaària" - il forestiero, il villeggiante e, per estensione, lo sfaccendato - narra i "dolori" del giovane Mario Zanetti, diciassettenne sopracenerino nel Ticino degli Anni Settanta. Fra aneddoti di paese reali o romanzati, i turbamenti di un adolescente alla ricerca della propria identità porteranno il protagonista a scontrarsi con il mondo: con la scuola, con la mentalità dei compaesani e soprattutto con la meticolosa autorità paterna. Questi dissidi e il definitivo insuccesso negli studi lo spingeranno ad allontanarsi dal domicilio e a trovare una temporanea via di fuga lavorando come stagionale ad Airolo. Qui, in un Ticino rurale sì e no, Mario incontrerà Anna e il dottor Faustini, figure che lo aiuteranno a prendere coscienza di sé. Vicenda esemplare che rifugge da ogni esemplarità, "Il becaària" fa della leggerezza la propria ragion d'essere, e rivela una profondità ed una polisemia inattesa.