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Diciotto racconti per costituire un quadro di variegata umanità, con l'ostinazione come comune denominatore. I personaggi sono come asini: animali testardi, empatici, divertenti, folli, intelligenti, indipendenti, irregolari. L'opera si volge a un passato indefinito, senza nessuna nostalgia. Anzi, sembra che quel passato sia vivo e lotti insieme a noi con il suo corredo di umane debolezze e forze. Si parla d'amore e di morte, con tutte le declinazioni che la vita rappresenta, dal calcio alla diversità, passando per campagne strampalate, piazze innevate, viaggi impossibili, progetti picareschi. L'amore è quasi sempre contrastato e incompreso, la morte tragica o ridicola, i lavori saltuari, la fiducia del mondo incrinata ma mai vinta. I nomi sono desueti, come certi comportamenti dei protagonisti. Alcuni esprimono emozioni e progetti con entusiasmo, altri sono meno estroversi. Comunque, tutti si pongono in quella zona d'ombra che la moda non riesce a raggiungere. Amicizie perdute, ritrovate, dichiarazioni avventate, azioni scombinate, follia latente. Gli ostinati della conta sono soprattutto libertari, questo li accomuna e fa dei racconti stessi un romanzo corale.