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Il racconto prende spunto dalla figura di un grande intellettuale del nostro paese, l'architetto Tita Carloni. Prima della sua scomparsa andava ripetendo una frase che ha segnato profondamente l'autore: "sotto la nebbia sarà tutto cemento, sopra vivranno gli animali e coloro che vi si adegueranno". Interrogandosi sulla frase di Carloni l'autore ha scritto il racconto ambientandolo in uno dei luoghi preferiti dall'architetto, il Monte Generoso. Un viaggio introspettivo ma non solo, un percorso in cui le riflessioni di Tita Carloni a difesa del territorio e della fauna contro la speculazione edilizia e la caccia vengono portate alla loro estrema conseguenza.