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Roberto Bracco visse in una Napoli (quella a cavallo tra i due secoli) animata da significativi fermenti culturali. Egli assorbì questa estrema effervescenza e da autodidatta si improvvisò giornalista, narratore, poeta, prima di trovare la sua naturale vocazione nel teatro. I suoi lavori furono tradotti in numerose lingue e rappresentati in tutta Europa e nelle due Americhe. L'ostracismo del fascismo che impose anche il veto sulla proposta di assegnazione del Premio Nobel nel 1926, lo costrinse a un precoce silenzio artistico. Per i temi trattati (la condizione femminile, i rapporti uomo-donna, l'impegno contro ogni forma di ingiustizia sociale, l'assurdità della guerra) ruppe sul piano dei contenuti con il vecchio e precedente teatro borghese. Ma anche nelle forme espressive, pur mantenendosi ancorato ad un cliché tradizionale, Bracco riuscì a infondere una modernità che specie nei drammi della piena maturità raggiunse punte di grande interesse. Questo primo volume, che raccoglie due drammi ("Maternità" e "La piccola fonte") e una commedia ("L'internazionale"), contiene tre diverse tipologie femminili che danno la dimensione della straordinaria attualità della sua opera.