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Una vita in versi: nell'incantesimo dell'endecasillabo, tra le mura trasparenti del sonetto. Sullo sfondo di una Genova che cambia radicalmente, rimanendo però sempre la stessa, tra presagi di sciagure (il ponte Morandi) e lieti eventi di famiglia, Angelo Bernardini racconta oltre mezzo secolo di vicende, personaggi, affetti, incontri, emozioni, delusioni. Ecco trasparire la passione raffinata per il vino, la colta ironia sulle avventure e disavventure politiche genovesi e nazionali, le logge massoniche come luogo d'incontri umani e riflessioni su sapienza e doloroso destino umano, viavai di strade e contrade liguri e genovesi, verso le quali l'autore nutre passioni contrastate, un vero "odi et amo", reso con sguardo talvolta dolente, spesso simpatetico e cordiale, nella misura in cui "cordialità" è etimologicamente legata a "cuore". Dagli anni Cinquanta della chiusura delle case chiuse, al terzo millennio cibernetico e un po' stralunato.