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Una poetica di passione, di amor trovato e di amor perduto, di attesa e di consumata combustione. L'autrice spazia in argomentazioni che ruotano intorno a tutte le tipologie della sfera affettiva attraverso stili letterari consolidati nel nostro panorama letterario, personalizzandoli, rendendolo propri ed intimi, come se non esistesse un lettore ma il riflesso di un alter ego contrapposto, al quale si presenta nella sua forza passionale ed esplicita. Amazzone, pellegrina d'amore, si mostra senza veli e, soprattutto, non ricerca una catarsi poetica, ma, nel fiume di intimità che riversa all'apparente ascoltatore, si confronta in realtà solo con se stessa, con il centro delle sue pulsazioni, come lei stessa dice nella lirica scrivere: scrivere è l'anima che parla a se stessa. E cerca anima e canto d'anima affine. Anime che si forgiano attraverso il dolore o il riso, mai attraverso il banale, ché la banalità uccide la fantasia. È morte...