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Un secolo fa, tra l'agosto del 1914 e il maggio del 1915, mentre in Europa già infuriava lo scontro tra gli eserciti delle più importanti potenze, l'Italia fu teatro al suo interno di contrapposizioni spesso drammatiche tra due fronti variegati e compositi, quello neutralista e quello interventista. In questo libro si ricostruiscono le fasi attraverso cui il sindacalismo rivoluzionario italiano - o meglio, alcune tra le sue più rappresentative componenti - passò dal campo neutralista a quello interventista e quanto pesò questo contributo. Un'approfondita analisi permette, inoltre, di comprendere lo stato critico in cui si trovava il movimento rivoluzionario nel nostro Paese - socialisti, anarchici, sindacalisti e repubblicani - al momento dell'attentato di Sarajevo e all'inizio delle agitazioni in favore dell'entrata dell'Italia nel Primo conflitto mondiale.