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Castello, palazzo, reggia, ambasciata o villa? Comunque lo si voglia intendere o vedere, il complesso di Villa Contarini di Piazzola sul Brenta è, al tempo stesso, tutto questo ed altro ancora. Perché nei secoli che lo videro nascere ed espandersi questo monumento trovò la forza ed il coraggio per evolversi seguendo le alterne vicende dei suoi proprietari e, soprattutto, della storia - e delle tante storie - del territorio veneto. Un enorme "teatro di vita" dove anche "vidersi la caccia dei cinghiali, degli orsi e dei cervi vivi" o la ricostruzione fedele della battaglia navale di Lepanto, ma dove soprattutto le genti venete furono in grado di rappresentarsi: "né è meraviglia, poiché la scena vastissima era e con incomparabile magnificenza formata". La committenza Camerini - come attentamente ricostruiscono gli accurati studi di Daniele D'Anza - ha negli anni aggregato una serie di opere che, per valenza tematica, tipologica e artistica, rappresenta perfettamente lo spirito educativo e poetico dei gessi nell'Ottocento e fino al primo Novecento, elemento essenziale non solo per la formazione dell'artista ma anche per quella del gentiluomo.