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Un docente di filosofia, normodotato e caucasico, eterosessuale d'età maggiore, capace d'intendere e di volere, dalla corporatura ordinaria e dall'aspetto ordinato, educato e colto, laureato, abilitato e quant'altro col massimo del voto, con la testa sul collo e con un tetto sul capo in quest'urbe ai confini dell'impero, valle dove passa il treno, provincia autistica, contea degli spritz, repubblica delle banane o bel paese se si vuole, vecchio continente. persa la maniglia della ricerca accademica così come quella del grande amore o dir si voglia, non resta che campare a metà tra alte conoscenze e piaceri bassi. Il "cotidiano" rimane la materia da informare, canonizzandolo nelle tappe d'una ritualità per massimizzare il godimento possibile: la colazione al bar, il camparino all'ora di pranzo, il caffè che smezza il pomeriggio, l'aperitivo, il cinema del martedì, il locale dell'ultimo bicchiere e chi più ne ha più ne metta di dita in bocca per scampare a quest'indigestione di piccole gioie "cotidiane"...