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Senza Dio e senza padroni trascendenti, ridotta la filosofia a un'inservibile analitica della mente, gettata la narrativa nel tritacarne dell'industria culturale, rimane la poesia come veicolo di comprensione, invito allo s-velamento, alla rimaterializzazione del linguaggio. Anche quando la scrittura poetica rovescia il drappo nero della meditatio mortis, essa costituisce per il lettore una concreta restituzione di attimi bianchi, di memorie in ombra, di luce solidificatasi nell'aria, di pianti senza lacrime. Bisogna invidiare ai poeti di questa antologia la loro capacità di scrivere per pochi eletti e di farsi capire da tutti. Autori: L. Argentino, C. Davinio, A. Di Mineo, G. Di Stefano, M. Furia, D. Pietrini, A. Spagnuolo, S. Venuti, G. Vetromile, G. Vigilante.