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Quattro classici di un'eccentrica e tutta italiana modernità. Il palermitano Meli, il milanese Porta, il romano Belli, il napoletano Di Giacomo optando per il dialetto attuano diversamente e prodigiosamente la conversione del popolare nel poetico. Situazioni, personaggi e ambienti non fanno folclore, fanno teatro e racconto e anche musica. La loro poesia è frutto di un'ars poetica coscientemente perseguita e per questo si tramanda oltre che con la lettura e l'ascolto con un esercizio assiduo di interpretazione, come per tutti i classici.