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Porto di Alicante 28 marzo 1939, più di 15.000 persone attendono l'arrivo della nave del loro esilio, Valencia e Cartagena sono cadute. Tutto è perduto. Da qui inizia un viaggio da cui si dipanano due registri narrativi differenti: il tempo passato carico di dramma e disperazione, scandito da tavole dalle tonalità cupe del blu e il tempo presente ambientato in un sud della Francia gremito di personaggi identificabili con l'artista stesso in cui le linee questa volta si assottigliano e tornano al grado zero del bianco e nero. Paco Roca ricostruisce un pezzo di storia spagnola attingendo ai ricordi di uno dei protagonisti e lo trasforma in un'epopea dal sapore universale in cui i linguaggi dell'inchiesta e del racconto si mescolano e si rincorrono continuamente. Il libro è il risultato di anni di indagine di Roca sulla guerra civile spagnola la cui scintilla si è accesa a Parigi, presso la sede del Cervantes. Qui l'autore scoprì il lavoro della giornalista Evelyn Mesquida da cui è tratto il libro "Las nueve", gli spagnoli che liberarono Parigi.