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Neoclassico, Bodoni concepiva i suoi alfabeti come i Greci antichi concepivano il Partenone. Si accaniva su ogni dettaglio: l'allineamento, le spaziature, l'uguaglianza d'impressione, la bontà della carta e dell'inchiostro... Una cura particolare dedicava a quella che potremmo chiamare la facciata del libro, cioè il frontespizio: poche lettere nere che spiccavano, in tutta la purezza della loro forma, su una grande pagina bianca. Testi di: Corrado Mingardi, Marzio Dall'Acqua, Pedro M. Cátedra, Caterina Napoleone, Fernando Mazzocca, Andrea De Pasquale, Daniela Moschini.