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La rocca di Cittareale, la cui realizzazione nelle imponenti forme attuali è stata recentemente ricondotta all'opera di Antonio da Settignano - tra i più celebri architetti rinascimentali - fu fondata nella prima epoca angioina, come baluardo del Regno di Napoli in difesa del confine settentrionale con lo Stato Pontificio. Il monumento è stato oggetto di recenti studi e restauri che hanno permesso il recupero di un complesso monetale che copre l'intero arco cronologico di frequentazione del sito. La consistente documentazione numismatica ha permesso di richiamare le presenze di epoca romana, provenienti dal territorio che diede i natali a Vespasiano nel vicusmodicus di Falacrinae, e di analizzare i rinvenimenti relativi alle fasi d'uso della rocca. Le attestazioni sono abbondanti per i periodi angioino e aragonese e si protraggono, senza importanti soluzioni di continuità, fino alle monete dei secoli XVIII-XIX che documentano la frequentazione della rocca ormai avviata alla dismissione e alla spoliazione. I rinvenimenti monetali, di cui si presenta il catalogo suddiviso in sezioni cronologiche, mostrano la vivacità del centro.