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Un quartiere nato dal cioccolato. Così potrebbe essere definito Pozzo Strada, ricordando la Venchi Unica di piazza Massaua e le altre botteghe di pasticceria. Ma sono parecchi i nuclei che sprigionano energia, come il portone di corso Peschiera da cui sono usciti l'aereo di D'Annunzio che sorvolò Vienna, le splendide auto dell'Ansaldo, gli autobus Viberti a due piani del centenario dell'Unità. E poi il centro più antico di tutti, il pozzo che ha dato il nome al quartiere, punto di ristoro dei pellegrini fra Santiago e Gerusalemme, già conosciuto nel Medioevo. Dall'inizio del Novecento le cascine hanno cominciato a ritirarsi di fronte a infinite fabbriche, da quelle buone, che hanno prodotto compressori, giocattoli, stampi industriali, tende per campeggio, a quelle cattive come la Capamianto, ormai bonificata, ma di cui si conserva un ricordo allarmante. Poi, dagli anni sessanta, il cronometro ha perso il controllo, mentre il quartiere si trasformava in uno dei più densi della città. Oggi è tempo di pensare a nuove relazioni comunitarie, più aperte e distese. Anche questo libro - attraverso le sue storie e oltre 400 immagini - cerca di fare la sua parte.