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Rispondendo al quesito del titolo, questo delicato romanzo riesce etereo e corporeo insieme. Ambientato in una Roma opulenta e contraddittoria, in cui interagiscono personaggi all'affannosa ricerca del proprio destino, si fregia di un tenue gusto per l'introspezione psicologica e la descrizione ambientale, che cala il lettore a fondo nella vicenda, donandogli attimi di suggestiva sospensione dalla realtà. Un umorismo spontaneo accompagna la declinazione a presa diretta delle debolezze umane, illustrando a puntino la singolare commistione di angelico e diabolico che caratterizza irresistibilmente ciascuno di noi. Il riferimento all'attualità è garantito dall'immancabile presenza del Grande Fratello e del belloccio patinato che lo rappresenta, tutto fisico e niente cervello: uno dei tanti, opportuni affacci sul mondo giovanile proposti dall'autore, capace di soppesarne pregi e difetti con sguardo critico ma mai censorio. Viviamo tutti sotto la volta celeste. Prefazione di Arduino Maiuri.