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Nel 1973 Henri Cartier-Bresson scatta una foto a quattro operai che montano ferri di rinforzo per le mura di uno dei più grandi invasi d'acqua d'Europa. Quel cantiere è a sud del belpaese, nella terra dai due nomi: Basilicata o Lucania. Da allora quella terra, statisticamente fra le regioni più' povere d'Italia, è assalita da predatori di ogni tipo: petrolieri, compagnie idrauliche, imprenditori selvaggi del cemento, produzioni cinematografiche d'oltre oceano imparentate con i petrolieri e naturalmente dagli stessi poteri politici nazionali che nel 2003 tentano di farla diventare il deposito unico nazionale per le scorie nucleari. Ma in questa occasione le comunità lucane si uniscono pacificamente e fermano l'arroganza dei predatori, segnando il confine netto fra i mezzi del potere e la dignità della natura e delle genti che da essa dipendono.