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"Nel paese sudtirolese di Walten Georg Klotz conobbe da bambino e da ragazzo il dispotismo fascista. Quando la democratica Italia proseguì l'oppressione dei Sudtirolesi e tutti i metodi pacifici risultarono falliti, egli si decise per la lotta per la libertà. Negli anni '60 il fabbro della Val Passiria tenne sotto pressione un intero esercito. Quando l'Italia, nonostante i tradimenti e gli spionaggi, non era riuscita a neutralizzarlo, inviò un sicario e il suo amico più caro, Luis Amplatz, venne ucciso. Klotz si trascinò invece in Austria attraverso le montagne benché avesse un proiettile nel petto. Il popolo lo appoggiava, ma egli divenne presto un elemento di disturbo, poiché intralciava i programmi della politica e della diplomazia. Nonostante l'allontanamento dal Tirolo integrato da arresti e persecuzioni, egli rimase fedele ai propri principi. In precarie condizioni di salute e abbandonato dal Tirolo agiato, egli si ritirò nella solitudine dei boschi, dove la morte prematura lo raggiunse nel suo nostalgico tormento. Egli non ottenne il suo traguardo, la riunificazione del Tirolo, ma la sua temeraria lotta rimane tuttavia indimenticata".