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Più vicino ai cinquanta che ai quaranta, Folco si ritrova, alla vigilia di un evento atteso e temuto, a rivivere la sua esistenza di trent'anni addietro, in un gioco di ricordi che, attraverso il dialogo con il cugino Albi, prendono forma e conquistano il centro della scena. Il giovane Folco e il suo quartiere, Folco e la Spal, Folco e il pallone, Folco e il Partito, Folco e le donne, Folco e la scuola; ma, soprattutto, Folco e gli inseparabili amici della compa che si radunava nel Bar dei Giostrai, con la sua varia umanità. Attraverso i ricordi di Folco prende vita la Ferrara della metà degli anni Ottanta, che è anch'essa protagonista, e non solo quinta o scenario, in questa storia. L'attesa di quello che è una sorta di appuntamento con il destino del protagonista accompagna il lettore in una viva e appassionante rivisitazione di un'epoca e di una città. Una narrazione agile e capace di catturare, impreziosita da pennellate poetiche e sequenze quasi cinematografiche, restituisce al lettore la vita del giovane Folco e, infine, il suo approdo alla maturità.