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"Vivo in scena la conflittualità con il mondo e con il sistema. Ed è lì che reagisco, cercando di caricare l'arma e di puntarla. Con la consapevolezza e la determinazione di chi è pronto a sparare". Il teatro di Phoebe Zeitgeist è un dispositivo aperto e in divenire, profondamente interdisciplinare, che da quindici anni s'interroga sul corpo e sul linguaggio. Sull'ambiguità della parola e la matrice caleidoscopica del senso. Uno sguardo composito. Che ha creato una solida comunità di riferimento ma spesso in dialogo complesso con le istituzioni culturali, in bilico fra seduzione e conflittualità. Il libro vuole testimoniare il percorso storico e le dinamiche lavorative del gruppo di ricerca milanese. Condividendo il racconto di un progetto cresciuto inizialmente fra festival musicali, gallerie d'arte e spazi occupati. Per poi giungere a collaborare con teatri e fondazioni. Un saggio introduttivo aiuta a contestualizzare opere e tematiche ricorrenti, accompagnando alla lunga chiacchierata dell'autore con il regista Giuseppe Isgrò, a cui si aggiungono alcuni interventi della performer Francesca Frigoli e della dramaturg Francesca Marianna Consonni.