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Nola, 11 settembre 1943. Dopo l'armistizio dell'8 settembre i nazisti, fino ad allora alleati e amici del regime mussoliniano, diventano improvvisamente nemici e occupanti. A Nola si svolge una delle pagine più drammatiche di quei convulsi e confusi giorni. Una guarnigione italiana viene disarmata con l'inganno e posta sotto la minaccia delle armi. Gli ufficiali sono in fila davanti al muro di cinta, sono loro i prescelti che dovranno pagare per la morte, avvenuta il 10 settembre al termine di uno scambio a fuoco, d'un ufficiale tedesco. Tra gli italiani al muro c'è il padre dell'autore di questo libro, che sarebbe nato sei mesi dopo la strage di Nola. Questo libro è la cronaca di quell'eccidio e da quell'eccidio. È la cronaca vista dall'esterno, il racconto storico di quei giorni e di quei morti. Ed è la cronaca dall'interno di quelle anime mandate al macello dalla crudeltà degli occupanti e dalla pochezza di chi a quel tempo governava l'Italia. Ma è, questo libro, anche un immenso atto d'amore di un bambino verso i suoi genitori persi per sempre e di un cittadino nel nome della verità. Al di fuori di ogni propaganda. Un libro da leggere e da amare, di sangue e di poesia, di dolore e di ottimismo: questo ci consegna Alberto Liguoro.