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Le pulsioni arcaiche dell'intolleranza e dell'egoismo sono le forze che muovono i personaggi di queste due storie. Con la sua prosa nitida l'autrice scava nella Toscana più celebrata, tra quelle "crete" senesi che, spogliate di ogni connotazione idilliaca, diventano teatro di vicende aspre, di sopraffazioni e di violenze. "Buio" è il soprannome di un uomo dal carattere ombroso e solitario. Originario del Sud e trapiantato in Toscana, isolato dal resto della comunità, ha con la natura che lo circonda un rapporto dedito e profondo. Agli occhi degli altri è un corpo estraneo, colpevole persino di proteggere una lupa, l'animale al quale tutto il paese dà la caccia. Per questo verrà minacciato, spiato e braccato fino alle estreme conseguenze. Rubina, la "duchessa diventata", parvenue animata dell'arrivismo più spietato, ha facile gioco invece tra gli ultimi rappresentanti dei Lancia di Resta, nobiltà decrepita e ormai svuotata di senso. Nel conflitto distruttivo che anche questa volta ne nascerà, saranno come sempre i più deboli e i più disarmati a soccombere.