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Gazprom, la più grande compagnia russa e il maggior estrattore del mondo, è l'arma letale del Cremlino per conquistare il mondo? Un colosso dell'energia che punta al massimo profitto, senza andare troppo per il sottile se qualche milione di persone in Europa ogni tanto rimane al freddo? E perché i grandi gruppi italiani ed europei fanno la fila per stringere accordi con il gigante russo? Capire qual è il ruolo di Gazprom non solo sul mercato dell'energia mondiale, ma anche sullo scacchiere geopolitico internazionale significa ricostruire la storia dell'azienda negli ultimi vent'anni e le sue relazioni con i partner di mezzo pianeta. Vuol dire comprendere il cammino della Russia dalla fine dell'impero sovietico fino ai giorni nostri, una strada fatta di guerre vere e mediatiche, di omicidi di Stato e di stragi terroristiche. Sullo sfondo, la questione che può ribaltare gli equilibri del terzo millennio: può e vuole l'Europa smarcarsi dagli Usa e intraprendere scelte indipendenti? Il Cremlino e Gazprom non hanno ancora deciso dove andare e nel dubbio giocano a tutto campo. E noi?