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"La supplica di Brahma" è 'la struggente preghiera mistica' con cui Lamberti si fa 'macchina da scrivere dell'universo'. L'autore "trascrive il suo itinerario affettivo, le sue pene d'amore perdute, la sua personale scoperta delle quattro 'sofferenze' della vita, proprio come il giovane principe Siddharta uscito un giorno 'dal palazzo reale della nostra autoillusione', perché 'cogliere la bellezza del suo momento fiorito è la via della liberazione'. "Mi strugge l'idea, seduto davanti al mare, che sono io quell'onda che ritorna uguale."