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1972-1979, una manciata di anni in un periodo di mezzo, dopo lo scioglimento dei Velvet Underground e prima della consacrazione del punk. Negli angoli bui dove fermenta il sottobosco urbano si può incontrare Lydia Lunch nei pressi del bagno dell'Artist's space show che deve convincere Jim Sclavunos a entrare nei Teenage jesus and the jerks, o Alan Vega dei Suicide alla ricerca del suono apocalittico che, di lì a poco, diventerà il segno sonoro dell'abisso. E poi patti Smith, David Bowie, Arto Lindsay, i New York Dolls, colti, davanti a un pubblico di dieci persone, a sistemare i propri fantasmi prima di diventare famosi. muovendosi fra prospettive eterogenee (la semiotica, la sociologia, gli studi di moda e la musica), il volume si concentra su questi e anni e su due scene, il punk e il glam, avvalendosi dell'introduzione di Luca De Gennaro e di un ricco apparato iconografico, costituito in gran parte dalle foto scattate dal neyorchese Paul Zone.