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Il monumentale altare ligneo dorato che nel terzo decennio del cinquecento fu intagliato e dipinto a "ornamento" del Santissimo Crocifisso di San Miniato, nell'oratorio del Palazzo Comunale, è opera di un architetto e scultore sanminiatese finora sconosciuto, il cui lavoro è stato messo in luce dalle recenti ricerche d'archivio di Aurora Del Rosso. L'architetto Bernardo di Niccolò Checchi, che era in contatto con le più famose botteghe fiorentine del periodo, fece eseguire da numerosi legnaiuoli, intagliatori e pittori, su commissione dell'Opera del Santissimo Crocifisso, un ornamento complesso e ricchissimo; l'opera è una delle rare testimonianze di manufatti simili diffusi in quegli anni che sono andati perduti per la deperibilità del materiale impiegato e per la variazione del gusto. Dallo studio viene ridimensionato, invece, il ruolo di Francesco Lanfranchi detto Spillo, pittore, fratello di Andrea Del Sarto, finora ritenuto il principale artefice dell'altare. La ricerca apre poi nuove prospettive per l'attribuzione a pittori fiorentini dell'ambito di Andrea Del Sarto delle figure dei Santi Miniato e Genesio e di altre piccole scene.