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Dal ritrovamento della leggendaria Armando Diaz, il "quattro con" che vinse l'oro alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928, alla rinascita della società nautica Pullino, annientata dal grande esodo istriano; da un laconico ma inedito ritratto di Giulio Onesti, indimenticato presidente del Coni nazionale, stuzzicato dalle mule de Trieste, alle travagliate vicende del calcio rossoalabardato e dello stadio Rocco; dalla strepitosa edizione dei Giochi olimpici della gioventù europea di Lignano alla scommessa (vinta) delle mille vele, la regata di Barcola che sarebbe piaciuta a Umberto Saba. C'è questo e molto altro nelle pagine che Emilio Felluga ha scritto a colpi di penna e di pedale, immaginando di percorrere le mitiche salite del Tour de France che, fin da giovanissimo, sognava dalle campagne e dal mare di Isola, la città dov'è nato e che un pasticciato trattato di pace, quello del 1947, sottrasse all'Italia. Una rassegna di memorie, suoni, odori, forme, volti e suggestioni raccontati con passione da un uomo che allo sport ha dedicato la propria vita, "non con la voglia di fama e ricchezza, ma di essere, fare e sapere".