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Dante di Ragogna si presenta per la quarta volta quale "cantore" della Triestina, storico ormai per definizione consolidata delle vicende di casa alabardata. Compito agevole per lui, che la storia la sta vivendo "dal di dentro" da oltre cinquant'anni. Davvero tanti? Insomma, se lo dice lui, perché non credergli? L'ha scoperta nel 1938, in quella fatale Triestina-Juventus 2-0 che doveva rappresentare una svolta nella sua vita. Se si volge all'indietro, riscopre volti amati, personaggi ammirati, da ricordare con doppio rimpianto, perché non ci sono più. Sono essi che hanno fatto la storia della Triestina, dai più celebrati - gli azzurri,i campioni del mondo, i cannonieri, i grandi del calcio insomma - a quelli che tiravano la carretta, paghi di dare il loro contributo con umiltà, con fierezza, soprattutto con dedizione, alla causa della Triestina. I giocatori di oggi hanno alle spalle un esercito di calciatori che hanno onorato la maglia alabardata, in tutte le categorie ove si sono trovati a giocare. Senza la Triestina di ieri non ci sarebbe la Triestina di oggi.