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Anni cinquanta, Londra. Dulcie fa la correttrice di bozze. Pymescamente single dopo un amore finito male, vive da sola in una grande casa, lasciatale dai genitori. Autocondannatasi allo status di zitella, Dulcie partecipa a una conferenza dove incontra Viola, altrettanto single ma più amareggiata dalla vita, e innamorata di un uomo sposato, Aylwin, studioso di non grande fama, bello e un po' donnaiolo. Aylwin, che si sta separando, a sua volta s'invaghisce della nipote di Dulcie, una ventenne che giustamente lo considera un vecchio. Le tre donne a un certo punto si trovano a vivere insieme nella grande casa di Dulcie, e questi amori s'incrociano, si acuiscono, si dissolvono, deviano su altre persone. Dulcie stessa, dopo aver scoperto l'ebbrezza di investigare la vita degli altri, si troverà a dover affrontare una svolta del tutto inattesa. Il mondo di Barbara Pym era sicuramente diverso dal nostro, ma gli esseri umani sono sempre gli stessi: con un'ironia devastante ma affettuosa vengono raffigurati i difetti, le idiosincrasie, le debolezze di ciascuno, riuscendo a rendere straordinaria la vita di gente eccezionalmente normale.