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Londra, 1875. Adelaide Culver, ragazzina di buona famiglia, poco incline ad accettare le convenzioni sociali con le loro regole e il loro vuoto, si innamora del maestro di disegno e, contro il parere della famiglia, lo sposa. Presto il marito si rivela essere un alcolizzato: Adelaide passa dall'innamoramento e la convinzione di aver sposato un vero artista alla delusione più profonda. L'orgoglio fa sì che i contatti con la famiglia siano nulli. I due vivono a Britannia Mews, un vero slum londinese. Passano alcuni anni, il marito muore, Adelaide sta per tornare a casa, quando viene colta da una sorta di iUuminazione: in quanto figlia che ha mancato alle aspettative familiari dovrebbe sottostare a schemi non più suoi, a un'eterna infilata di noioisissimi pranzi e cene fingendo eterna gratitudine per essere stata riammessa in casa. Insomma, un'esistenza triste e squallida. "Britannia Mews" segue le sorti di questo sfaccettato personaggio femminile con grazia e ironia, mostrando le idiosincrasie e le ipocrisie di un certo tipo di classe sociale, le convenzioni che diventano convinzioni che diventano strade obbligate da seguire perché si è sempre fatto così.