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Un romanzo terribile e avventuroso, oscuro e folle. L'esperienza personale, senza mistificazioni, facili morali, giustificazioni o abbellimenti. La forza narrativa della cruda verità del godimento e del dolore supremo. Vicende e immagini che faremo fatica a credere, con contorno di musica, e un tocco beffardo alla Tarantino. Eppure... Un racconto che non concede sinistre fascinazioni per il proibito. Il tossico si muove come un animale braccato da se stesso, sotto la dittatura totalitaria della dipendenza dalle sostanze, soprattutto Eroina. La ricerca della Roba, dei soldi, l'amicizia che vale solo in quanto Roba e soldi. La ricerca della vena, di uno spiraglio possibile per il prossimo buco. Il terrore continuo della "carenza", della crisi di astinenza, peggiore della stessa morte, compagna di viaggio fedele. La periferia urbana, naturalmente. Il carcere, la miseria, ma anche tarantinesche avventure oltre il confine del credibile nella Amsterdam degli anni Ottanta. E una moglie, un figlio, annullati nello stesso vortice di vano rimpianto a prescindere dalle colpe. Fino alla resa, al mantenimento farmacologico con l'Eroina di Stato, il metadone. 80mg al giorno per restare in vita...