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Il libro ripercorre criticamente i nodi più problematici e significativi della ricerca internazionale e nazionale sulla scrittura con lo sguardo rivolto all'insegnamento. L'obiettivo, infatti, è quello di raccogliere la sfida di un nuovo modo di intendere e di utilizzare la scrittura a scuola: un modo che recuperi una nozione plurale dello scrivere restituendogli rigore, densità e soggettività personale. La predilezione accordata ad una prospettiva di tipo socio-costruttivista non impedisce all'autore di rimarcare le acquisizioni ancora oggi essenziali della ricerca cognitivista e costituisce l'angolazione teorica di fondo per un invito ad alzare lo sguardo sulle possibilità dello scrivere, a partire da una riflessione condivisa su quelle parole fondamentali con cui esso è sempre implicato e che ne fanno - come l'autore scrive pensando a Thomas Mann - «un fatto umano, profondamente umano». In quest'ottica, i saggi raccolti nella seconda parte, dialogando con personalità così diverse, da Heidegger a don Milani, da Tarkovskij a Bernanos, altro non sono che testimonianze preziose delle sorprendenti forme della scrittura e delle sue innumerevoli declinazioni umane.