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Queste "cronache da un mondo altro" raccontano in presa diretta le sfide che l'architettura deve affrontare quando opera nei posti più disagiati del pianeta. Ed è proprio lì dove la guerra, la povertà, le malattie o lo stesso degrado sociale sembrano plasmare la fisionomia di un luogo che Pantaleo intende costruire edifici che non siano solo funzionali ma anche "scandalosamente" belli. Di una bellezza però estranea alla dubaificazione dell'immaginario esportata in ogni angolo del mondo, e al contrario consapevolmente semplice e parsimoniosa, radicata in un artigianato sapiente e creativo, e capace di dare forma a un'architettura resistente che interagisce con i luoghi che l'accolgono senza tuttavia piegarsi alla loro realtà tormentata, diventando così il concreto indizio di un futuro diverso.